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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

Piatti tipici di Amsterdam

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Come abbiamo visto con i pepparkakor o con l’ hot pot cinese , il cibo è un perfetto modo per viaggiare con la mente ma rimanendo fisicamente a casa.  Oggi andiamo nei Paesi Bassi, in particolare nella sua capitale:  Amsterdam ! Con questo articolo scopriremo la città attraverso i sapori e i profumi che la appartengono.  Piatti tipici di Amsterdam salati Al contrario di quanto si possa pensare, i piatti tipici di Amsterdam sono vari e numerosi.  Tra le pietanze salate troviamo:  1) Bitterballen   Le bitterballen sono delle polpette di carne di manzo bollita , unita a spezie ed altri ingredienti per poi essere ricoperte da una doppia sottile panatura e venire fritte. Generalmente sono servite con delle ciotoline contenenti senape .  Bittertje in olandese significa liquore, mentre ballen palline. Queste sono quindi delle polpette pensate per accompagnare alcolici, tra cui soprattutto la birra . Negli aperitivi dei Paesi Bassi è quindi impossibile non trovarle.  2) Frites   Camminando

Le Chiacchiere di Carnevale

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Dopo San Valentino arriva il Carnevale e con lui le immancabili chiacchiere ! Che cosa sono le chiacchiere? Le chiacchiere di carnevale sono sfoglie fritte croccanti e friabili . L’impasto è composto da farina, burro, zucchero, uova e una componente alcolica. Dopo averle tagliate a strisce, in alcune varianti vengono annodate o ritorte su loro stesse per poi essere fritte. Infine vengono cosparse con zucchero a velo, ma possono anche essere intinte nel miele, nel cioccolato o bagnate con l’ alchermes . Le chiacchiere: un dolce direttamente dall’Antica Roma Pensate che le chiacchiere vengono citate per la prima volta dal romano Marco Gavio Apicio in un ricettario, il "De re coquinaria", del I secolo d.C. Vennero da lui definite: "Frittelle di uova e farina fritte nello strutto e tuffate nel miele". In occasione dei Saturnali e Baccanali, due festività tipiche dell’epoca, le donne romane cucinavano i “frictilia”. Quest’ultimi erano dolcetti a base di uo

Dolce di San Valentino veloce: panna cotta trigusto

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San Valentino, una ricorrenza tanto amata quanto odiata. Indubbiamente, se siete tra coloro che la celebrano, non può mancare tra i festeggiamenti dolce di San Valentino veloce fatto in casa, magari preparato con la propria metà. Ecco un dessert alla portata di tutti, senior e junior, esperti in cucina e cuochi alle prime armi: la panna cotta trigusto! Ma prima scopriamo qualche curiosità riguardo questa giornata. Quando nasce San Valentino? San Valentino nasce nel 496 d.C. da Papa Gelasio I con l’intento di cristianizzare la festa pagana dei lupercalia . In questa ricorrenza ci si preparava alla stagione della rinascita. I sacerdoti entravano nella grotta in cui la lupa romana avrebbe allattato Romolo e Remo e compivano riti propiziatori. I nomi di uomini e donne venivano inseriti in un’urna e un bambino sorteggiava quelli di alcune coppie che dovevano vivere insieme per onorare la fertilità. Infine, nelle strade veniva cosparso il sangue di alcuni animali e le matrone rom

Hot Pot Quattro Stagioni

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Oggi vi porto in Cina, con l’ Hot Pot Quattro Stagioni in via Padova. Se volete viaggiare con la mente e il palato, proprio come avete fatto con i pepparkakor , continuate a leggere! Che cos’è l’hot pot L’hot pot è anche chiamato fondue cinese e consiste nel posizionare al centro della tavola una pentola con del brodo bollente mantenuta calda da un fornellino sempre acceso. Vengono poi portati dei cibi crudi che il commensale cuoce direttamente nel brodo da sé. In Cina è molto consumato soprattutto nel periodo del capodanno cinese, ma si è diffuso anche in Europa dove lo si può trovare tutto l’anno.   Le origini dell’hot pot Le origini dell’hotpot sono molto antiche. Era conosciuto anche dai mongoli , che utilizzavano gli elmi in metallo riempiti di brodo bollente in cui facevano cuocere carne di montone, manzo o cavallo.   Con la dinastia Quing (1644-1911) l’hotpot è diventato un piatto imperiale. Si narra che l’imperatore Qianlong lo amava talmente tanto da farsel